Veronesi Sandro - 2000 - La forza del passato by Veronesi Sandro

Veronesi Sandro - 2000 - La forza del passato by Veronesi Sandro

autore:Veronesi Sandro [Veronesi Sandro]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788858770030
Google: WXmgDQAAQBAJ
editore: Giunti
pubblicato: 2015-04-10T22:00:00+00:00


Solo puttane, segreti e nascondigli, sempre a fingere di non sapere quello che sapevo, e di sapere quello che non sapevo...

Non che abbia rimpianti, intendiamoci, ma dopo una vita come la mia come faccio a essere attendibile? Non dovrei nemmeno essere vivo, in teoria, con la vita che ho fatto...

Ridacchia.

- A dir la verità sono anche morto, una volta, nel '72; morto e seppellito. Ho un loculo, davvero, al cimitero di Livorno, col mio nome e tutto: solo che dentro c'è un lussemburghese. Quando ci passo ci porto sempre un po' di fiori, e mentre sono lì che li sistemo nel bicchierino... be', è patetico, lo so, ma mi commuovo... Perché penso che quando morirò per davvero non ci sarà nessun lussemburghese che farà la stessa cosa sulla mia tomba, e non ci sarà nemmeno la tomba, per la semplice ragione che io al mondo non ho nessuno. E da un po' di tempo, quando sono lì sulla mia tomba a pensare queste cose, mi capita di mettermi a piangere come un cretino...

Scuote il capo, sconsolato.

- D'altronde è normale - aggiunge, tirando su col naso - è la vecchiaia...

Comincia a farmi male la testa, quest'uomo mi ha sfiancato. Lo guardo: possibile che non una sola delle cose che dice possa essere creduta senza dover fare un atto di fede? Dov'è questa vecchiaia di cui parla? Non certo negli occhi, che gli sono rimasti bugiardi e ballerini come quelli di un bimbetto, o nella resistenza fisica, con la quale sta stroncando me che ho trentasette anni. Non nei discorsi che fa, non nella lingua o nel modo di parlare, e nemmeno nell'aspetto, massiccio e intimidatorio, da sessantenne, massimo sessantacinquenne, sovrappeso quanto si vuole ma in buona salute - a parte quel fischio ai polmoni che peraltro stasera non si è manifestato. Perché non dice almeno una cosa, una qualsiasi, che non sia violentemente contraddetta dall'evidenza?

Mi butto all'indietro e chiudo gli occhi, mentre lui continua a concionare: - ...e io non ero preparato a diventare vecchio, e men che meno ero preparato ad affrontare una situazione come questa.

Perché, vedi... tutti i segreti che ho conosciuto, nella mia vita (e sono tanti, credimi, tanti), in fondo a me non interessavano. Erano solo informazioni, per me, merce di scambio, era il mio lavoro... La cosiddetta «Italia invisibile», Gianni, quella in cui un aereo di linea precipita in mare e si sa perfettamente cosa è successo, e i responsabili si mettono subito al lavoro perché i genitori delle vittime, i giornali, tu, non veniate a saperlo mai, quell'Italia lì è stata il mio posto di lavoro. Ci sguazzavo dentro, e l'unico modo per sguazzarci dentro è farci il callo, perché il mondo va così ed è proprio per questo che nel mondo ci sono le spie: avevo uno scopo, capisci, e quello scopo mi riscattava. Ma ora è diverso. Per la prima volta non riesco a sopportare il peso di un segreto, perché penso a te, ai ricordi di tuo padre che conserveresti, e poi penso all'uomo che tuo padre era veramente, e mi sento responsabile.



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